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domenica 23 novembre 2014

LETTURA DELLA MANDRAGOLA ALLA LUCE DEL PRINCIPE

SINTESI DI UNA LETTURA DELLA MANDRAGOLA ALLA LUCE DEL PRINCIPE
·       Nella commedia c’è un  deus ex machina  che, in questa funzione,  si manifesta come una proiezione del principe nella dimensione teatrale:  è LIGURIO, “un parassito, di malizia il cucco” (prologo).
·       Egli è una  “golpe”, capace di ordire trame, organizzare travestimenti, prevedere reazioni altrui, modificare piani a seconda degli eventi.
·       Il suo  attivismo sfrenato ha il suo opposto nell’atteggiamento di CALLIMACO, classico “malato d’amore” che non riesce ad assumere alcuna iniziativa ma, come chioserà ironicamente Ligurio nella corso della scena II dell’atto IV, è sempre pronto a morire (per modo di dire…) in ogni modo, sia per allegria sia per dolore.
·       Callimaco è una marionetta nelle mani di Ligurio, così come lo sono praticamente tutti i personaggi (FRA’ TIMOTEO, che è marionetta consapevole, NICIA e SOSTRATA) con la sola eccezione di LUCREZIA.
·       Al personaggio di LUCREZIA Machiavelli attribuisce un’altra delle virtù previste per il principe e particolarmente consigliabili per il mantenimento del potere: l’adattamento al mutamento delle circostanze. Ciò è evidente la mattina che segue la consumazione del famigerato rapporto:  spettatori (e marito) si trovano di fronte a una nuova Lucrezia (“Guarda come la risponde! la pare un gallo!” è un commento di Nicia al nuovo modo di fare della moglie, atto V, scena V).

·       Poiché la Fortuna, o una celeste disposizione come la definisce Lucrezia, ha voluto farle conoscere così a fondo Callimaco, ella muta il suo atteggiamento nei suoi riguardi e  si appropria completamente del bene che le è stato offerto. 

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