INUTILITÀ E DANNI DEL
PROIBIZIONISMO
-I
danni causati dalla sigaretta.
In
questi anni, il problema delle dipendenze da nicotina e da sostanze
stupefacenti sta interessando molte fasce di età. Ultimamente inoltre, l'uso
della sigaretta si sta espandendo soprattutto tra i giovani, spesso e
volentieri minorenni, che essendo stati poco sensibilizzati verso i danni che
il tabacco provoca al nostro organismo iniziano a fumare.
Secondo
quanto emerge da recenti studi, questa dipendenza causa, oltre a significativi
danni al sistema respiratorio e al cuore, anche una maggior possibilità di
cadere in una precoce demenza senile o di contrarre l'Alzheimer.
Il
tabacco è quindi una droga a tutti gli effetti: crea un'assuefazione elevata ed
è molto più pericolosa di altre sostanze proibite come la cannabis e i suoi
derivati, che i governi non pensano nemmeno di legalizzare.
La
domanda che sorge più spontanea è: per quale motivo sono proibite le droghe
definite “leggere”, mentre è concesso l'uso di tabacco anche in età
adolescenziale?
-Guerre
alla droga: le conseguenze.
Questo
incallito proibizionismo ha effetto contrario rispetto a quello che si vorrebbe
ottenere: le droghe leggere, invece di sparire dalla circolazione, stanno
venendo utilizzate sempre di più nei paesi dove esse sono proibite. Basti
considerare i Paesi bassi, dove non prevale questa politica coercitiva: i dati
sui consumi di droghe leggere in questo paese sono nettamente inferiori
rispetto a quelli registrati in America o in Italia, che hanno scelto di
procedere in maniera drastica verso i consumatori.
Oltre
a questo, le conseguenze della Guerra della droga sono devastanti. Basti
pensare all'avvelenamento degli abitanti colombiani dovuto all'uso di pesticidi
per eliminare dal territorio nazionale le piantagioni di coca; si contano più
di 38000 morti in Messico, mentre in Russia, lo scarso ricambio di siringhe sta
causando un'epidemia di HIV tra i consumatori di droghe da circolo, e il paese
si rifiuta di prendere provvedimenti.
-Proibizionismo:
punti a sfavore anche sul piano sociale.
Il
brutale comportamento dei governi contro i consumatori accentua anche,
soprattutto in America, una disparità sociale tra “neri” e “bianchi”.
Molto
spesso, infatti, una persona di colore ha più probabilità di essere perseguita
legalmente, anche se la comunità nera non consuma certo più droghe del resto
della popolazione.
Questo
proibizionismo verso droghe meno dannose non porta a nulla di buono, impedendo
la possibilità di usare la cannabis e i suoi derivati a scopo medico,
sfruttando le molteplici qualità antidolorifiche e anestetiche della pianta.
Il
risultato ottenuto è quindi un incremento del consumo di droga, che di fatto
finanzia le associazioni a delinquere come la mafia.
Se lo
scopo principale era limitare, se non eliminarne, il consumo il piano è
fallito. Invece basterebbe legalizzare
queste sostanze organizzando campagne di sensibilizzazione per ridurne l'uso
tra gli adolescenti, lasciando comunque la possibilità ai medici di utilizzarle
a scopo curativo.
Nessun commento:
Posta un commento