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domenica 6 gennaio 2013

Tema svolto sul proibizionismo da Vittorio


INUTILITÀ E DANNI DEL PROIBIZIONISMO


-I danni causati dalla sigaretta.
In questi anni, il problema delle dipendenze da nicotina e da sostanze stupefacenti sta interessando molte fasce di età. Ultimamente inoltre, l'uso della sigaretta si sta espandendo soprattutto tra i giovani, spesso e volentieri minorenni, che essendo stati poco sensibilizzati verso i danni che il tabacco provoca al nostro organismo iniziano a fumare.
Secondo quanto emerge da recenti studi, questa dipendenza causa, oltre a significativi danni al sistema respiratorio e al cuore, anche una maggior possibilità di cadere in una precoce demenza senile o di contrarre l'Alzheimer.
Il tabacco è quindi una droga a tutti gli effetti: crea un'assuefazione elevata ed è molto più pericolosa di altre sostanze proibite come la cannabis e i suoi derivati, che i governi non pensano nemmeno di legalizzare.
La domanda che sorge più spontanea è: per quale motivo sono proibite le droghe definite “leggere”, mentre è concesso l'uso di tabacco anche in età adolescenziale?

-Guerre alla droga: le conseguenze.
Questo incallito proibizionismo ha effetto contrario rispetto a quello che si vorrebbe ottenere: le droghe leggere, invece di sparire dalla circolazione, stanno venendo utilizzate sempre di più nei paesi dove esse sono proibite. Basti considerare i Paesi bassi, dove non prevale questa politica coercitiva: i dati sui consumi di droghe leggere in questo paese sono nettamente inferiori rispetto a quelli registrati in America o in Italia, che hanno scelto di procedere in maniera drastica verso i consumatori.
Oltre a questo, le conseguenze della Guerra della droga sono devastanti. Basti pensare all'avvelenamento degli abitanti colombiani dovuto all'uso di pesticidi per eliminare dal territorio nazionale le piantagioni di coca; si contano più di 38000 morti in Messico, mentre in Russia, lo scarso ricambio di siringhe sta causando un'epidemia di HIV tra i consumatori di droghe da circolo, e il paese si rifiuta di prendere provvedimenti.

-Proibizionismo: punti a sfavore anche sul piano sociale.
Il brutale comportamento dei governi contro i consumatori accentua anche, soprattutto in America, una disparità sociale tra “neri” e “bianchi”.
Molto spesso, infatti, una persona di colore ha più probabilità di essere perseguita legalmente, anche se la comunità nera non consuma certo più droghe del resto della popolazione.
Questo proibizionismo verso droghe meno dannose non porta a nulla di buono, impedendo la possibilità di usare la cannabis e i suoi derivati a scopo medico, sfruttando le molteplici qualità antidolorifiche e anestetiche della pianta.
Il risultato ottenuto è quindi un incremento del consumo di droga, che di fatto finanzia le associazioni a delinquere come la mafia.
Se lo scopo principale era limitare, se non eliminarne, il consumo il piano è fallito. Invece  basterebbe legalizzare queste sostanze organizzando campagne di sensibilizzazione per ridurne l'uso tra gli adolescenti, lasciando comunque la possibilità ai medici di utilizzarle a scopo curativo.



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