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lunedì 13 ottobre 2014

La magia nel poema ariostesco

·        Il poema cavalleresco nasce magico (il motivo magico è originario nel mondo cavalleresco, popolato di maghi e maghe, pozioni, animali fantastici, oggetti magici) e la magia tinge di sé anche la componente cristiana (sincretismo).
·        Peculiarità del magico in Ariosto: esempio dell’ippogrifo.

 “Non è finto il destrier, ma naturale, / ch’una giumenta generò d’un grifo[animale favoloso, metà leone e metà aquila]: / simile al padre avea la piuma e l’ale, / li piedi anteriori il capo  e il grifo, / in tutte l’altre membra parea quale / era la madre, e chiamasi ippogrifo, / che nei Monti Rifei vengon, / ma rari / molto di là dagli agghiacciati mari”  (IV, XVIII ottava)
·        Focalizzazione sul termine “naturale”: effetti dell’ironia applicata al Magico (“magico” diventa allora anche il modo in cui il poeta opera).
·        Lo stesso canto contiene la descrizione del  magico castello di Atlante e del magico combattimento che coinvolge Bradamante e il vecchio mago (la prima ha l’anello magico di Angelica,  rubato da un tal Brunello a costei e poi da Bradamante appunto a quest’ultimo; Atlante per combattere legge incantesimi su un libro e ha uno scudo che sbaraglia gli avversari, inoltre cavalca l’ippogrifo).
·        Tutto nel mago è finzione, con l’esclusione, insiste l’autore, dell’addestramento cui ha sottoposto l’ippogrifo: ma Bradamante, grazie all’anello, non può essere ingannata da lui.
·        Alla fine a vincere è l’assenza di magia: Atlante si confida, parlandole del suo amore per l’uomo che anch’ella ama, la induce a indugiare e prepara evidentemente la sua successiva fuga.
·        L’episodio è all’insegna del relativismo e Ariosto è riuscito a farci credere molte cose, talune opposte  alle altre, in merito all’ippogrifo, agli incanti di un mago,  agli amori degli esseri umani che possono indirizzarsi conflittualmente  a una stessa persona, alle stelle che possono mentire o peccare di omissione anche con un mago; ai  prigionieri di un castello fatato contenti di stare lì.
·         Insomma, è proprio difficile stabilire chi siano i buoni e chi i cattivi, primo fra tutti  il mago Atlante che, da incantatore che stordisce, abbatte e imprigiona si trasforma poi in vecchio debole, implorante e meritevole di compassione.


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