Post in evidenza

TRADUZIONI DI LATINO: FEDRO, POSTILLA SULLA CONTRASTIVA, TACITO, SENECA, AGOSTINO (in fieri)

FEDRO Lupus et Agnus Ad rivum 1  eundem 2  lupus et agnus venerant 3 , siti compulsi 4 . Superior 5  stabat 6  lupus, longeque 7  infe...

giovedì 15 giugno 2017

FERNANDA ROMAGNOLI: ESTASI E TORTURA DI CHI NASCE PER IL FUOCO

Le esistenze che sembrano chiuse in un cerchio di ferro, magari a tratti arroventato,  come quella di Emily Dickinson  o della poetessa Fernanda Romagnoli,  sono in se stesse un ossimoro. Siamo tutti prigionieri del destino,  ma solo alcuni trovano le parole per dirlo in maniera variata, imprevedibile, e per articolare un canto a due voci, di cui una piange sommessamente e l'altra lascia squillare  una risata argentina. 
Fernanda Romagnoli nacque a Roma il 5 novembre 1916. Si sposò nel 1948 con un ufficiale di cavalleria reduce dall’India dopo sei anni di prigione. Di qui  iniziò per lei la prigionia: moglie tradita, madre, maestra. Alla Romagnoli dobbiamo alcune tra le più lucide, affilate poesie sul disastro degli affetti. “Nei ghetti del mio corpo, certe notti,/ i cinque sensi circolano cupi”, scrive in Sobillazione. Oppure in   Lei, poesia impietosa,  “Lei non ha colpa se è bella,/ se la luce accorre al suo volto,/ se il suo passo è disciolto/ come una riva estiva,/ se ride come si sgrana una collana./ (…) Se tu l’ami, lei non ha colpa./ Ma io – la vorrei morta”.  Pubblicò quattro raccolte, in alcuni decenni: Capriccio (1943), Berretto rosso (1965), Confiteor (1973) e Il tredicesimo invitato (1980), cui seguì dopo la sua morte, avvenuta a Roma nel 1986,  Mar Rosso. Il Labirinto (1997). 


MAR ROSSO
L’animo del poeta: un espatriato!
Un erede di ghetti dati al fuoco!Non ha foglio di profugo. Non chiede viveri sigarette posto-letto. L’atlante – cancellato alle sue spalle. Pura circonferenza l’orizzonte (egli – al centro – il suo passo beduino). Su dal mattino – come da un bivacco;giù al tramonto, vermiglia intermittenza d’una misura senza fine. Ma a notte... come dolce il suo Mar Rosso trabocca in lui, l’inonda fra le ciglia quand’egli  giace – tutto il cielo addosso.



Nessun commento:

Posta un commento