La notte non era stata delle più semplici. Si era svegliata tante volte e sempre con una sensazione sgradevole. Non la stessa ogni volta, a peggiorare le cose. Alle 2:15 il cuore le stava battendo forsennatamente e per almeno tre quarti d'ora era restata in attesa che si decidesse a rallentare; poi si era addormentata, ma solo per sprofondare in un veloce incubo in cui percorreva a folle velocità un corridoio oscuro illuminato da improvvise saette bluastre, che le producevano insopportabili bruciori, a causa dei quali si era risvegliata alle 3:30, tutta accaldata, sudata e un po' sbavante come una vecchia (aveva pensato). Dalle persiane filtrava una luce rossastra, alla quale non aveva mai fatto caso, non fosse che quella notte le appariva più intensa del solito. Eppure non osava scendere dal letto per andare a controllare cosa mai la producesse. Si era addormentata sognando in maniera sconclusionata: una parete alla quale erano attaccati lampadari visti nel corso della vita (camera da letto dov'era morta sua madre, casa di sua nonna al mare, una casa affittata alcuni anni prima in montagna) e operai nella stanza che scavavano buche vicino al suo letto producendo un rumore assordante. Alla fine si era svegliata alle 6:00 e si era alzata.
Non aveva percepito nulla di strano, nella casa, almeno fino a quando non aveva deciso di spalancare la finestra del bagno. A quel punto era stata investita da un odore nauseabondo, che le aveva immediatamente ricordato la morte. Aveva richiuso la finestra e represso un conato di vomito.
Il suo alloggio era al terzo piano di un palazzo in pieno centro città. L'inquinamento, sottile e costante, non aveva mai prodotto un fetore simile e lei non riusciva proprio a immaginare da che cosa fosse generato. Un po' più tardi, verso le otto, era un giorno in cui lei non doveva recarsi al lavoro, per la strada la gente sembrava in seria difficoltà. Per quanto si fosse a primavera inoltrata, le persone si erano provviste di sciarpe, con le quali, evidentemente, tenevano a bada malamente la puzza. La quale, peraltro, come si poteva supporre, iniziava a guadagnare terreno anche all'interno dell'abitazione: la donna accese il computer (sua fondamentale fonte di informazioni, nonché strumento di lavoro) per capire cosa stesse succedendo.
Digitando "puzza" su google arrivarono subito una marea di risultati e, particolare inquietante, da tutte le parti del mondo.
ANSA
[...]
La puzza dura per 24 ore ed è effettivamente un fenomeno mondiale. Ci si affanna a trovare spiegazioni, ma nessuno riesce a darne di convincenti. Così com'è iniziata però cessa. Di colpo e, nuovamente, in tutto il mondo. Si tira un respiro di sollievo ma...qualche settimana dopo...
ROMA - INES ISOARDI: fa l'insegnante in un liceo del centro; donna di mezz'età, è molto rispettata da tutti, una persona perbene che non perde mai il controllo, conosce bene la disciplina che insegna, inglese, e non ha mai dato segni di squilibrio. Improvvisamente una mattina, appena entrata in classe, inizia a dire cose molto sconclusionate. I ragazzi, che appunto la rispettano, si limitano a guardarla sbalorditi, ma a un certo punto, come se nulla fosse, riprende a parlare come ha sempre fatto, con cognizione di causa e dicendo cose interessanti. Gli allievi pensano abbia avuto un piccolo ictus e non le dicono nulla.
LONDRA - CAMERA DEI COMUNI: il primo ministro Leonard Grimm deve tenere un discorso importante
TOKYO . CERIMONIA DI PREMIAZIONE DELLE OLIMPIADI
NEW YORK: SPETTACOLO
In tutte le parti del mondo, in luoghi pubblici e in case private, accade che qualcuno (bambino, adulto, anziano) per un tempo variabile da qualche minuto e qualche ora inizi a comportarsi come un soggetto afflitto da Alzheimer, a stadi differenti. C'è chi perde la memoria del luogo in cui si trova, chi inizia a parlare fittamente a vanvera, chi prende la porta e se ne va chissà dove senza salutare e così via. Anche in questa occasione il fenomeno è diffusissimo e viene quasi subito trasmesso via internet.
ANSA
Gli scienziati, i giornalisti, la gente comune, cercano di trovare una spiegazione, ma non ci riescono. Nel frattempo le cose si complicano,perché i sintomi cambiano, non in tutti, ma in alcuni casi: si tratta specificatamente di perdita di memoria, le persone di colpo non sanno più niente, a partire dalla propria identità.
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La puzza dura per 24 ore ed è effettivamente un fenomeno mondiale. Ci si affanna a trovare spiegazioni, ma nessuno riesce a darne di convincenti. Così com'è iniziata però cessa. Di colpo e, nuovamente, in tutto il mondo. Si tira un respiro di sollievo ma...qualche settimana dopo...
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ANSA
Gli scienziati, i giornalisti, la gente comune, cercano di trovare una spiegazione, ma non ci riescono. Nel frattempo le cose si complicano,perché i sintomi cambiano, non in tutti, ma in alcuni casi: si tratta specificatamente di perdita di memoria, le persone di colpo non sanno più niente, a partire dalla propria identità.
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