SINTESI INTRODUZIONE
AL ROMANTICISMO
·
Anima liberal-borghese
della rivoluzione francese e Dichiarazione
dei diritti dell’Uomo e del Cittadino del 1789 che sancisce l’abolizione del regime feudale, la
libertà personale e l’uguaglianza di tutti di fronte alla legge, dichiara la
proprietà diritto inviolabile e sacro (ma la Costituzione del 1791 discrimina il diritto di
voto sulla base del censo e, con la Costituzione dell’anno III, 1795, frutto
della reazione di Termidoro al Terrore giacobino, viene ancora una volta
stabilito il principio del censo nelle elezioni, ribadito il diritto di
proprietà senza restrizioni, riaffermata la piena libertà di iniziativa degli
operatori economici).
·
Il Codice civile napoleonico (1804) è responsabile
della diffusione in Europa (nei territori, ivi compresa l’Italia, toccati dall’invasione) dell’assetto statale
liberal-borghese.
·
La
Rivoluzione comprese comunque anche fasi che andavano in direzione propriamente
democratica e non liberale. Il mito giacobino, sostengono
alcuni storici fra cui Eric Hobsbawm, si impose con potenza superiore persino a
quello napoleonico (sopravvivendo alla morte dell’imperatore) in quanto sogno
di libertà, eguaglianza e fraternità, rivendicate da un popolo che si sentiva “signore
di sé”.
·
Un
episodio della rivoluzione francese fu anche
la radicale “congiura degli Uguali” di Gracco Babeuf organizzata nel
1796: fu repressa nel sangue dal
Direttorio ma si espresse in un
Manifesto, le Manifeste des plébéiens
(Tribun du peuple), in cui veniva teorizzata l’abolizione della proprietà
privata come premessa indispensabile dell’effettiva eguaglianza fra cittadini.
·
Quanto
a Napoleone, l’Imperatore fondò il suo potere su un colpo di Stato (18 brumaio
1798) con cui negò e affermò al contempo la rivoluzione: da una parte realizzò
un accentramento assolutistico che era stato l’obiettivo dei sovrani dell’ancien régime, dall’altra edificò lo
stato borghese che rispondeva alle aspettative e agli interessi della classe
protagonista vittoriosa della rivoluzione francese.
·
La sistemazione
dell’Italia venne effettuata durante il
congresso di Vienna, sulla carta e con un proposito di semplificazione rispetto
all’assetto precedente.
·
Per
quanto riguarda i discorsi letterari, storicamente è utile soprattutto riconoscere le correnti di
pensiero risorgimentali. Da esigenze in senso lato “liberali” scaturirono i primi moti risorgimentali (quelli del ’20 -’21
in Sicilia, a Napoli, in Piemonte) caratterizzati dalla comune richiesta di una
costituzione ma regionalmente circoscritti e privi di collegamento. Dagli anni
Trenta invece gli orizzonti si allargarono: Mazzini (Giovine Italia, 1831) aveva come obiettivi congiunti l’unificazione
territoriale e l’assetto repubblicano, usando come strategia la collaborazione
fra i ceti (operai e masse contadine, borghesia aristocrazia), ispirati, in una
volontà concorde, da un Dio immanente che si rivela nel popolo (è, questa, la
componente religiosa del romanticismo, molto accentuata in Italia visto che
anche il nostro più grande romanziere romantico, Manzoni ovviamente, era un
credente). Moderate erano invece le posizioni di Gioberti e di D’Azeglio, che
prospettavano l’uno l’unificazione dell’Italia in una confederazione di stati
presieduta dal papa, l’altro un’unificazione dall’alto col beneplacito di Carlo
Alberto di Savoia.
·
I due schieramenti di fondo, a loro volta
diversificati al loro interno, del periodo risorgimentale, furono dunque quello
moderato (monarchico, nella versione d’azegliana), quello mazziniano
(democratico e repubblicano), e, per concludere, quello liberal-radicale
espresso da Carlo Cattaneo
·
Impossibile
definire in modo univoco il Romanticismo. Basilarmente si può tentare però una
semplificazione. Al classico, con l’annessa codificazione di generi (o l’indicazione
di regole quali quelle relative a unità di luogo, tempo e azione teatrali) venne
opposta l’esaltazione della spontaneità;
passione amorosa, malinconia, irrequietezza interiore, mistero, gusto dell’introspezione, pittoresco e sehnsucht furono
sentimenti e concetti che, uniti o separatamente, alimentarono sensibilità,
poetica, narrativa del romanticismo che, inoltre, affondò le sue radici non più nella mitologia
greco-latina, ma nelle mitologie nazionali, nella storia, nel folclore locale.
·
Il
romanticismo si diffuse con una tempistica differente nelle varie nazioni
europee: prima in Germania e in Inghilterra, quindi in Francia e infine, con
una certa resistenza, in Italia. Un manifesto del Romanticismo, furono sicuramente I dolori del giovane Werther di Goethe.
QUESTIONARIO ROMANTICISMO I e II PARTE
1) Quali
sono le ragioni che legittimano una trattazione unitaria del periodo che si
estende tra l’ultimo ventennio del
Settecento alla fine dell’Ottocento circa? Entra nei dettagli delle medesime.
2) Con
quali provvedimenti si esprime la posizione liberal-borghese dalla rivoluzione francese
all’epoca napoleonica?
3) Fornisci
definizione e esempi di pittoresco.
4) Fornisci
definizione e esempi di sensucht.
5) Sturm und Drang:
dalla definizione alle caratteristiche salienti del movimento.
SUL LIBRO DI TESTO
pp. 12-20; 188-223; 230-236
1) Definisci il "bello ideale" così come lo concepisce Winckelmann e spiega come in esso possa trovare luogo l'espressione della passione.
2) Come "barocco" anche romantico è termine negativamente connotato: spiegane etimo e origini.
3) Cosa si intende con "tematiche negative" in riferimento ai denominatori comuni del movimento romantico?
4) L'artista incompreso e ribelle: tratteggialo e forniscine esempi letterari.
5) Romanticismo come espressione di irrazionalismo: sogno, follia, sentimentalismo estremo.
Nessun commento:
Posta un commento