Post in evidenza

TRADUZIONI DI LATINO: FEDRO, POSTILLA SULLA CONTRASTIVA, TACITO, SENECA, AGOSTINO (in fieri)

FEDRO Lupus et Agnus Ad rivum 1  eundem 2  lupus et agnus venerant 3 , siti compulsi 4 . Superior 5  stabat 6  lupus, longeque 7  infe...

giovedì 8 maggio 2014

Traduzione del passo di Cesare

Finché i Galli erano più distanti dalla fortificazione, traevano giovamento dalla quantità di dardi; dopo che si furono avvicinati o, senza avvedersene, si impigliavano nei paletti o, scivolati nelle buche, rimanevano infilzati, oppure morivano trapassati dalle aste murali scagliate dal bastione e dalle torri. Subite molte perdite da ogni parte senza aver sfondata nessuna difesa, all’approssimarsi dell’alba, temendo un accerchiamento sul lato scoperto in seguito a una sortita dal campo superiore dei nostri, si ritirarono presso i loro. Ma i Galli assediati, mentre portavano avanti gli strumenti che Vercingetorige aveva fatto preparare per la sortita e colmavano le prime fosse, essendosi attardati troppo nell’eseguire queste operazioni, si resero conto che i loro compagni di fuori se n’erano andati prima che si fossero accostati alle fortificazioni. Allora, senza aver nulla concluso, se ne ritornarono nella città.Respinti per due volte con grandi perdite, i Galli si consultano su cosa fare; ricorrono a gente esperta del territorio; da questi vengono informati sulle posizioni e le fortificazioni degli accampamenti più elevati. A settentrione c’era un colle che, a causa dell’ampiezza del perimetro, i nostri non avevano potuto cingere con un muro: di necessità avevano posto l’accampamento in un luogo non proprio favorevole e leggermente declinante. Occupavano questi luoghi con due legioni i legati Gaio Antistio Regino e Gaio Caninio Rebilo. Fatta una ricognizione del territorio per mezzo degli esploratori, i comandanti nemici scelgono da tutto l’esercito sessantamila soldati di quelle nazioni che avevano maggior fama di valore. Segretamente decidono tra loro cosa sia opportuno fare e in che modo; fissano poi il momento dell’attacco verso mezzogiorno. Mettono a capo di queste truppe l’arverno Vercassivellauno, uno dei quattro comandanti supremi, parente di Vercingetorige. Egli, uscito dal campo al primo turno di guardia, terminata la marcia prima dell’alba, si nascose dietro il monte e ordinò che i soldati si riposassero dalla fatica notturna. Parendogli che mezzogiorno fosse ormai vicino, si diresse all’accampamento di cui abbiamo parlato prima; nello stesso tempo la cavalleria cominciò ad avvicinarsi alle fortificazioni del piano e le altre truppe a farsi vedere davanti al campo.

Nessun commento:

Posta un commento