Harlan Jay Ellison (Cleveland, 1937) è uno scrittore di narrativa fantascientifica e fantasy. Curò la raccolta, rimasta una pietra miliare del genere fantascientifico new wave, Visioni pericolose, in cui 32 autori anglosassoni affrontavano tematiche varie quali sesso, incesto, ateismo, antimperialismo, antimilitarismo, pacifismo. Autore, tra l'altro, del breve racconto Non ho bocca, devo urlare in cui in un universo distopico la razza umana è stata quasi totalmente sterminata da un supercomputer chiamato AM. A 109 anni dalla caduta della civiltà umana, AM ha lasciato in vita solamente cinque esseri umani, che, grazie alle sue capacità, può far vivere in eterno. I cinque vivono sottoterra in uno sterminato complesso, il solo ambiente abitabile rimasto. Il computer, evidentemente psicopatico, nutre un odio smisurato per il gruppo, e usa tutti i suoi poteri per torturarli continuamente. impedendo loro anche di togliersi la vita.
I cinque vengono modificati sia nel corpo sia nello spirito, sottoposti a umiliazioni continue e a condizioni di vita impossibile per oltre 100 anni. Infine Ted, il narratore della storia, in un attimo di follia o di estrema lucidità, uccide gli altri quattro con dei pezzi di ghiaccio acuminati. Non riesce però a uccidersi prima di venir fermato da AM. Resterà l'unico a subire l'odio e le crudeltà del computer per l'eternità, trasformato in una sorta di cosa grande e molle, gelatinosa senza più braccia, gambe, occhi e bocca (da qui il titolo) che striscia come una lumaca.
Il racconto di Ellison che voglio leggere si intitola La botte è rimasta aperta troppo a lungo e la memoria è evaporata. Fa parte della raccolta intitolata Catastrofi!, curata da Asimov e altri autori nel 1981. Il tema portante di tutti i racconti è l'apocalisse, intesa etimologicamente come svelamento. L'apocalisse suggestiona l'immaginario in una duplice direzione, sadica e masochista: l'umanità trae piacere dalla rappresentazione (forse solo a patto che tale rimanga) della fine propria e altrui, o anche solo di quella altrui. L'apocalisse poi si può declinare in tanti modi: in questo caso, particolarmente originale, a essere ricercata è la fine della noia, la fine della normalità.
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