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domenica 29 maggio 2016

PER ESERCITARSI ALLA PRIMA PROVA: ANALISI DEL TESTO (PAVESE)

TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO


Girerò per le strade finché non sarò stanca morta


saprò vivere sola e fissare negli occhi

ogni volto che passa e restare la stessa.

Questo fresco che sale a cercarmi le vene

è un risveglio che mai nel mattino ho provato

così vero: soltanto, mi sento più forte

che il mio corpo, e un tremore più freddo

accompagna il mattino.


Son lontani i mattini che avevo vent'anni.

E domani, ventuno: domani uscirò per le strade,

ne ricordo ogni sasso e le strisce di cielo.

Da domani la gente riprende a vedermi

e sarò ritta in piedi e potrò soffermarmi

e specchiarmi in vetrine. I mattini di un tempo,

ero giovane e non lo sapevo, e nemmeno sapevo

di esser io che passavo - una donna, padrona

di se stessa. La magra bambina che fui

si è svegliata da un pianto durato per anni

ora è come quel pianto non fosse mai stato.

E desidero solo colori. I colori non piangono,

sono come un risveglio: domani i colori

torneranno. Ciascuna uscirà per la strada,

ogni corpo un colore-perfino i bambini.

Questo corpo vestito di rosso leggero

dopo tanto pallore riavrà la sua vita.

Sentirò intorno a me scivolare gli sguardi

e saprò d'esser io: gettando un'occhiata,

mi vedrò tra la gente. Ogni nuovo mattino,

uscirò per le strade cercando i colori.

Cesare Pavese, Lavorare stanca, Agonia

Cesare Pavese (Santo Stefano Belbo, 1908 - Torino, 1950). Traduttore e autore di poesie-racconto, di romanzi, di  racconti e di  dialoghi ispirati al mito, Cesare Pavese ha lasciato testimonianza della sua vita e della sua opera nell'intenso diario intitolato Il mestiere di vivere, dal quale si possono tra l'altro ricavare utili strumenti per l'intendimento della sua opera. Le poesie-racconto sono contenute nella raccolta, pubblicata nel 1936 e via via arricchitasi di testi, Lavorare stanca: si tratta di poesia d
Cesare Paveseiscorsiva, ancorata alla realtà, che trae ispirazione dalla vita quotidiana, cittadina o rurale, da vicende colte nell'istante, di passaggio, da un poeta che ora osserva ora si immedesima, creando un caleidoscopio di immagini e di personaggi comuni eppure sconosciuti. Solitudine e incuranza gli uni degli altri sono il cancro ignorato (magari non da tutti) che cova nel profondo della  società: come si legge nell'ultima pagina del Mestiere di vivere,  "Ti stupisci che gli altri ti passino accanto e non sappiano, quando tu passi accanto a tanti e non sai, non t’interessa, qual è la loro pena, il loro cancro segreto?"


COMPRENSIONE
1) Riproduci il contenuto del testo poetico sopra riportato. 
ANALISI
2) La poesia di Pavese si muove su due piani: quello dell'introspezione e quello della descrizione, che talora si intrecciano; analogamente sono  presenti diversi piani temporali. Concepisci un'analisi che metta in evidenza queste compresenze e intersezioni, corredandola con commenti utili a esplicitarne  il senso comunicativo. 
3) Soffermati sul tema dei "colori", ai quali viene assegnata una valenza simbolica, per esplicitarla e intenderla. 
APPROFONDIMENTI
Ricostruisci il quadro della poesia novecentesca (dalle avanguardie storiche a Ungaretti, Saba, Montale, Quasimodo, senza trascurare i modelli ottocenteschi di riferimento)  al fine di collocare opportunamente la poesia di Pavese, riconoscendo affinità e differenze rispetto agli autori citati. 

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