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TRADUZIONI DI LATINO: FEDRO, POSTILLA SULLA CONTRASTIVA, TACITO, SENECA, AGOSTINO (in fieri)

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mercoledì 5 novembre 2014

IL GALATEO di DELLA CASA


·         Nel 1558, postumo, viene pubblicato  il Galateo overo de' costumi, opera di Monsignor Giovanni della Casa (Mugello, Firenze, 1503 - Roma 1556).
·         Galateo diede subito luogo all’antonomastico “buona educazione” e costituisce l'adattamento della forma latinizzata di Galeazzo (Galatheus), vale a dire del nome di battesimo dell'amico Galeazzo Florimonte, vescovo di Sessa, «a petizion del quale e per suo consiglio presi io da prima a dettar questo presente trattato», raccogliendo «consigli e ammaestramenti sulla maniera di conversare, di vestire, di stare a tavola, di comportarsi nella vita di relazione»
·         Protagonista  nel Galateo è il «vecchio idiota ammaestrante», che  si rivolge al «suo giovinetto» per introdurlo all'apprendimento dei comportamenti necessari a un corretto vivere sociale.
·         Il Galateo svolge (in Italia e in Europa) una funzione di educazione civile e di ingentilimento dei costumi, a cominciare da quelli che caratterizzavano nelle attività e negli atteggiamenti quotidiani le classi benestanti e dominanti tra primo e secondo Cinquecento.
·         Differenza fra Cortegiano e Galateo:  il primo ha l'intento di formare un tipo d'uomo colto di elevato profilo morale e filosofico, correlativo del potere e a questo funzionale, il secondo invece mira a fondare  delle «usanze comuni», con l'intento di "lavorare" sulla coscienza collettiva media.

·         Nel Galateo si trova dunque rispecchiata la volontà umanistico-rinascimentale di porre al centro dell’indagine conoscitiva la verità effettuale: non un concetto astratto, ma un codice di comportamento che possa davvero costituire un riferimento per le persone qui e ora. 

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