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TRADUZIONI DI LATINO: FEDRO, POSTILLA SULLA CONTRASTIVA, TACITO, SENECA, AGOSTINO (in fieri)

FEDRO Lupus et Agnus Ad rivum 1  eundem 2  lupus et agnus venerant 3 , siti compulsi 4 . Superior 5  stabat 6  lupus, longeque 7  infe...

giovedì 13 novembre 2014

V lezione contrastiva

Catullus, Carmen XIII
Cenabis bene, mi Fabulle

Cenabis bene, mi Fabulle, apud me
paucis, si tibi di favent, diebus,
si tecum attuleris bonam atque magnam
cenam, non sine candida puella
et vino et sale et omnibus cachinnis.
Haec si, inquam, attuleris, venuste noster,
cenabis bene; nam tui Catulli
plenus sacculus est aranearum.
Sed contra accipies meros amores,
seu quid suavius elegantiusve est:
nam unguentum dabo, quod meae puellae
donarunt Veneres Cupidinesque;
quod tu cum olfacies, deos rogabis
totum ut te faciant, Fabulle, nasum.
1)      Cenerai bene da me, Fabullo mio, gli dei te la mandino buona, se fra pochi giorni porterai con te una cena buona e succulenta, non senza una candida ragazza, e vino e sale o ogni sorta di risate. Sì, dico, se porterai tutta codesta roba, amico bello, cenerai bene; ché la borsa del tuo Catullo è piena di ragnatele. Avrai però un compenso di verace affetto e di quel che c’è di più soave ed elegante: un balsamo ti darò che alla mia fanciulla donaron le Veneri e i Cupidi; e appena tu l’odorerai, pregherai gli dei che ti rendano, o Fabullo, tutto naso (Fleres, traduttore del secondo Ottocento, straordinario autodidatta).
2)      Cenerai bene, mio caro Fabullo, a casa mia tra pochi giorni, così ti siano propizi gli dei, se ti sarai portato con te una buona nonché abbondante cena, non senza un fior di ragazza e il vino e il sale e un sacco di risate. Se, ripeto, ti sarai portato queste cose, bello mio, cenerai bene, ché il tuo Catullo ha la borsa piena di ragnatele. Ma in cambio riceverai buon viso e buona cera, o magari cosa, s’è possibile, più dolce e più fine: un profumo ti darò, che alla mia donna hanno regalato le Veneri e gli Amori; quando l’annuserai, pregherai gli dei perché ti trasformino tutto, Fabullo, in naso (Pighi, traduttore del secondo Novecento).
3)      Una sera di queste, cenerai
bene da me, Fabullo, se gli dei
vorranno; basta solo che tu porti
una cena abbondante e vino e sale,
che tu porti una candida ragazza
e un poco di sorriso; e ti assicuro
una splendida cena; nella borsa
di Catullo ci sono i ragnateli.
In cambio ti darò dolci parole
 e quanto è più soave ed elegante,
un profumo di Venere che appena
l’avrai sentito pregherai gli dei

che ti facciano, Fabullo, tutto naso. (Cetrangolo, secondo  Novecento, traduttore)

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