Post in evidenza

TRADUZIONI DI LATINO: FEDRO, POSTILLA SULLA CONTRASTIVA, TACITO, SENECA, AGOSTINO (in fieri)

FEDRO Lupus et Agnus Ad rivum 1  eundem 2  lupus et agnus venerant 3 , siti compulsi 4 . Superior 5  stabat 6  lupus, longeque 7  infe...

martedì 11 novembre 2014

SINTESI V CANTO

     Mentre D. e V. si allontanano dal gruppo delle anime neghittose, una di loro li indica e grida per lo stupore, essendosi resa conto che Dante getta ombra, è vivo (tema della meraviglia, poi V. richiama al dovere, sollecitudine e tema della vergona che induce al perdono).
·         Con nuove anime,  che cantano il Miserere, si rinnova il tema della meraviglia. Due delle anime si avvicinano ai viaggiatori per sapere chi siano e V. risponde di riferire pure alle altre che uno di loro di due è vivo e che devono fargli onore perché può essere prezioso per loro (utilitarismo).
·         Le due anime inviate come messaggeri tornano indietro velocemente a riferire  e l’intera schiera corre incontro a Dante e a Virgilio. Quest’ultimo gli dà il permesso di ascoltare, ma continuando a procedere: lo incalzano, chiedendogli di fermarsi un poco, di guardarli in viso per vedere se riconosca qualcuno.
·         Si tratta di morti di morte violenta, pentitisi all’ultimo istante. Dante dichiara di non riconoscere alcuno di loro, ma si dice anche disponibile a fare qualunque cosa chiedano: un’anima si dispone a parlare: è Iacopo del Cassero, ucciso nel territorio di Padova per ordine del marchese Azzo VIII d’Este, un omicio proditorio, per mano di sicari, nel 1296. Iacopo si diffonde brevemente in particolari sulla sua morte, avvenuta in un lago di sangue sulle sponde del Brema (vicino a Padova, vv. 37-54).
·         Un’altra anima prende la parola, augurando a D. di coronare il suo desiderio, in nome del quale gli rivolge la preghiera di ascoltarlo. E’  Bonconte da Montefeltro, trascurato nelle preghiere dalla sua famiglia, moglie Giovanna compresa.
·          Dante lo conosce e vuole sapere dove sia finito il suo cadavere dopo la battaglia di Campaldino  nel giugno 1289, in cui egli fu capitano di parte ghibellina gloriosamente caduto.
·         Il racconto che propone Bonconte si presenta, nei dettagli, come una sacra rappresentazione (angelo e demone che si contendono la sua anima).
·         Tema della “lacrimuccia” e della vendetta apocalittica compiuta dal demone.

·         Alla  fine prende brevemente la parola un’anima che dichiara di essere Pia da Siena, morta in Maremma dove si era sposata: il suo breve intervento mira solo a chiedere di essere ricordata e con lei si chiude il canto.

Nessun commento:

Posta un commento