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TRADUZIONI DI LATINO: FEDRO, POSTILLA SULLA CONTRASTIVA, TACITO, SENECA, AGOSTINO (in fieri)

FEDRO Lupus et Agnus Ad rivum 1  eundem 2  lupus et agnus venerant 3 , siti compulsi 4 . Superior 5  stabat 6  lupus, longeque 7  infe...

martedì 13 gennaio 2015

INTRODUZIONE A PROPERZIO


CARATTERISTICHE DELLA POESIA ELEGIACA, MODELLI DI DONNA, AMORE OMOSESSUALE, ATTEGGIAMENTO VERSO LA POLITICA, COLLOCAZIONE SOCIALE
·        Il distico elegiaco appare come forma poetica pienamente sviluppata in Grecia nel VII secolo a.C. (iscrizioni e componimenti destinati a essere cantati o recitati con accompagnamento musicale dell’aulos, la tibia latina, un flauto di suono simile all’oboe moderno).
·        Tra gli autori che composero carmi elegiaci affrontando una gran varietà di temi, solo Mimnermo sviluppa la tematica amorosa. Di raccolte in epoca classica o ellenistica intitolate a donne abbiamo solo notizia (non testimonianze dirette)
·        In ogni caso tutti i poeti elegiaci latini subirono l’influenza dei grandi poeti ellenistici (Callimaco modello di stile).
·        Prototipo di elegia latina è il carme 68 di Catullo (TRE MOTIVI INTRECCIATI: LESBIA, FRATELLO MORTO, AMICIZIA PER ALLIO)
·         L’elegia non si propone come genere letterario nobile (sono  nugae, bagatelle, o lusus, trastulli), ma esprime comunque un senso di superiorità verso il  profanum vulgus (nel lessico catulliano questo è il civis affarista, intento al negotium, il “borghese”).
·        Interi libri di elegie, dedicati a donne,  vengono composti in età augustea da svariati poeti, tra cui Properzio, che pubblica il suo primo libro col titolo Cynthia (è conosciuto anche come Monobiblos) e Tibullo, due libri intitolati rispettivamente a   Delia e Nemesis. Altro grande poeta elegiaco del periodo è Ovidio.
·        Sono ricavabili, dalle rappresentazioni poetiche, tre tipi di donna elegiaca: la MATRONA, la MANTENUTA, la MERETRIX.
·        L’amore omosessuale era insistentemente presente in Callimaco, diventa collaterale in Catullo, è presente in Tibullo, assente in Properzio e Ovidio.
·        La poesia elegiaca ha un carattere e una finalità persuasiva e, soprattutto in Properzio, elogiativa e eternante.
·        Verso la politica l’atteggiamento è vario: da Catullo che, pur riconducendo al mos alcuni principî basilari della sua poetica, attacca politici del tempo, a Tibullo, che non nomina nemmeno Augusto, a Properzio che (facendo parte del circolo di Mecenate) scrive le elegiae romanae (quanto a Ovidio, i suoi intrecci con la vita di corte sono notevoli, fino a causargli notevoli guai).

·        Quanto a origini e formazione, la maggioranza degli elegiaci appartiene a classi agiate, tutti ricevono un’ottima educazione e trovano, per un certo periodo  o per sempre, un patrono influente. 

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