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domenica 30 agosto 2015

Dal Blog di Massimo Zucchetti, Oggi 24.000 morti. Domani pure

Mi sono laureato in Ingegneria Nucleare al Politecnico di Torino nel 1986 e dal 1990 insegno al Politecnico, dal 2000 come professore ordinario. Insegno “Protezione dalle Radiazioni” e “Storia dell’energia”. Presso il MIT - Boston (USA) ho una posizione come Research affiliate e Visiting scientist dal 2005 ad oggi. Nel 2012/2013 ho insegnato a UCLA (University of California at Los Angeles, USA) come Visiting Professor. Presso l’Università di Shiraz (Iran) sono stato Professore aggiunto dal 2008 al 2009. I miei argomenti di ricerca principali sono la fusione termonucleare controllata, lo smantellamento degli impianti nucleari, gli effetti delle radiazioni sull’uomo e sull’ambiente, le scorie radioattive, l’uranio impoverito, la sicurezza industriale, i cambiamenti climatici e l’impatto ambientale delle grandi opere, utili e inutili. Sono membro del “Comitato Scienziate e Scienziati contro la guerra”. Ho scritto oltre un centinaio di articoli su riviste internazionali del settore e alcuni libri. Nel 2009 sono stato consulente tecnico gratuito per i lavoratori al processo Thyssen Krupp, nel 2008 per UTET “L’atomo militare e le sue vittime”, nel 2006 per Odradek ho curato “TAV: Travolti dall’alta voracità”. Coordino per la IEA (Agenzia Internazionale dell’Energia) un progetto sulla gestione delle scorie radioattive. Sono consulente tecnico della Comunità Montana Valle di Susa sul tema dell’impatto ambientale del Traforo ad Alta Velocità (TAV)
Sono molto com­mosso per la grande com­mo­zione, nella Comu­nità Eco­no­mica Euro­pea, per i migranti morti nel ten­ta­tivo di fug­gire dai disa­stri uma­ni­tari cau­sati in Siria, Libia e altrove dagli Stati Uniti e dalla Comu­nità Eco­no­mica Europea.
Sape­vate dell’esistenza di migranti siriani quando in Siria non c’era la guerra ed era al potere Assad?
Rispondo io per voi: non ce n’era uno. Gra­zie allora al Pre­mio Nobel per la Pace Barack Obama, gra­zie ai demo­cra­tici paesi euro­pei, gra­zie alla nostra fedele alleata petro­li­fera Ara­bia Sau­dita, prin­ci­pale amica dell’ISIS insieme alla demo­cra­ti­cis­sima Tur­chia fasci­sta di Erdo­gan, nostra fedele alleata.
Sape­vate di miriadi di anne­ga­menti e tra­ge­die sulle coste libi­che quando al potere c’era Ghed­dafi e la Libia era un paese in pace?
Rispondo io per voi: no. Gra­zie allora  al Pre­mio Nobel per la Pace Barack Obama, gra­zie ai demo­cra­tici paesi euro­pei, mas­sime la Fran­cia. Ora in Libia c’è distru­zione, morte, bar­ba­rie: gra­zie mon­sieur Sarkozy.
Secondo i dati dif­fusi dall’Onu 2.500 migranti sono anne­gati da ini­zio anno nel Medi­ter­ra­neo, numero in aumento con i 200 corpi al largo della Libia dopo il nau­fra­gio di un bar­cone. Il flusso di dispe­rati da Siria e Nor­da­frica che ten­tano di rag­giun­gere l’Europa è già più di quello del 2014 e la Ger­ma­nia, di gran lunga la prin­ci­pale meta, quest’anno dovrà acco­gliere 800mila rifu­giati. Il numero di migranti che rag­giunge l’Europa via mare è di oltre 300mila nel primi otto mesi di quest’anno: quasi 50mila sono sbar­cati sulle isole gre­che solo a luglio, in gran parte siriani. A metà ago­sto in Gre­cia erano arri­vate 158 mila per­sone, secondo l’Onu, con­tro le 90mila sbar­cate in Ita­lia. Poi, circa 340mila migranti sono stati indi­vi­duati ai con­fini dell’Europa, erano 123mila lo scorso anno. Molti migranti viag­giano verso nord attra­verso i Bal­cani, spe­rando di rag­giun­gere il Nord Europa: solo a luglio in 34mila hanno ten­tato di attra­ver­sare il con­fine tra Ser­bia e Unghe­ria. Davanti a que­sto afflusso, Buda­pest sta costruendo un muro sull’intero con­fine serbo.
Come mai accade tutto questo?
Certo: i disa­stri cau­sati dall’eccellente poli­tica demo­cra­tica dell’Occidente in Siria, Libia e altrove.
Ma que­sto è il meno: fug­gono per non morire di fame. Gra­zie alla sagace poli­tica impe­ria­li­sta, di sfrut­ta­mento e di rapina, dell’occidente.
Sapete quante per­sone son morte di FAME oggi, addì 29 ago­sto dell’Anno di Gra­zia 2015? Prin­ci­pal­mente in Africa e mol­tis­simi bambini?
Rispondo io per voi: VENTIQUATTROMILA.
E 24mila ieri. E 24mila domani.
In un giorno, i morti di fame: dieci volte quanti sono i morti anne­gati in tutto quest’anno.
In un anno, quasi NOVE MILIONI di morti di fame. Nove volte tutti gli abi­tanti di Torino, ster­mi­nati ogni anno dalla fame.
Lo capite ora, per­ché ci pro­vano? È un ten­ta­tivo che vale la pena, no?
Il crollo di alcuni regimi come Siria e Libia ha solo aperto il rubi­netto: crol­lano le dighe, cari amici occidentali.
Si comin­cia pian piano a pagare il conto. Il conto di secoli di colo­nia­li­smo, di sopraf­fa­zione, di impe­ria­li­smo, di rube­rie, di stragi, di atro­cità, di sfruttamento.
Qual è la soluzione?
Rispondo io per voi. Bat­tere un pugno sul tavolo del Mono­poli e far volare per aria gli alber­ghi in Viale dei Giar­dini e Parco della Vittoria.
Non è chiaro? Bene. Dis­so­lu­zione della Comu­nità Eco­no­mica Euro­pea (non la chia­merò mai UE per rispetto ad Altiero Spi­nelli). Dis­so­lu­zione di tutti i regimi capi­ta­li­sti e fin­to­de­mo­cra­tici dell’occidente, basati sul pri­vi­le­gio e la men­zo­gna fatta regola. Isti­tu­zione di Comi­tati di Governo di Emer­genza Uma­ni­ta­ria che desti­nino il 10% del PIL ad acco­glienza dei migranti, e il 40% ad aiuti ai paesi vit­time dei nostri cri­mini. Noial­tri cam­pe­remmo benis­simo col restante 50%, se ad esem­pio abo­liamo spese mili­tari, ban­che pri­vate, grandi opere inu­tili. Ah: e tan­genti, ovvio. Con le tan­genti che incas­sano i par­titi ita­liani ogni anno, ci sareb­bero risorse suf­fi­cienti per sal­vare cin­que milioni di per­sone dalla morte per fame.
Non pos­siamo quindi per­met­tere a que­sta classe poli­tica con le mani spor­che di san­gue, a que­sto sistema poli­tico basato sulla morte altrui, di fare alcun­ché: vanno rasi al suolo. Pre­si­dente? Gino Strada. Ci fa troppa paura? Volete uno che sem­bra più buono? Roberto Mor­gan­tini. Son due uomini? Allora Luisa Mor­gan­tini. Ceci­lia Strada, Nico­letta Dosio. Meglio loro di que­sti pate­tici servi.
Tanto, mi spiace essere così diretto, i nostri sono quasi tutti soldi rubati. Rubati a loro, nei secoli.
È ora di ini­ziare a pagare il conto.
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