“Ci sono a Venezia tre luoghi magici e nascosti. Uno in calle dell’Amore degli Amici; un secondo vicino al ponte delle Meravegie; il terzo in calle dei Marrani, nei pressi di San Geremia in Ghetto Vecchio. Quando i veneziani sono stanchi delle autorità costituite vanno in questi tre luoghi segreti, e aprendo le porte che stanno nel fondo di quelle corti se ne vanno per sempre in posti bellissimi e in altre storie”. (Guida di Corto Maltese alla Venezia nascosta)
"Ripeto: acqua è uguale a tempo, e l'acqua offre alla bellezza il suo doppio. Noi, fatti in parte d'acqua, serviamo alla bellezza allo stesso modo. Toccando l'acqua, questa città migliora l'aspetto del tempo, abbellisce il futuro. Ecco la funzione di questa città nell'universo. Perché la città è statica mentre noi siamo in movimento. La lacrima ne è la dimostrazione. Perché noi andiamo e la bellezza resta. Perché noi siamo diretti verso il futuro mentre la bellezza è l'eterno presente. La lacrima è una regressione, un omaggio del futuro al passato. Ovvero è ciò che rimane sottraendo qualcosa di superiore a qualcosa di inferiore: la bellezza all’uomo. Lo stesso vale per l’amore, perché anche l’amore è superiore, anch’esso è più grande di chi ama." (I. Brodskij, Fondamenta degli incurabili)
Le città e gli scambi
A Smeraldina, città acquatica, un reticolo di canali e un reticolo di strade si sovrappongono e s’intersecano. Per andare da un posto a un altro hai sempre la scelta tra il percorso terrestre e quello in barca: e poiché la linea più breve tra due punti a Smeraldina non è una retta ma uno zigzag che si ramifica in tortuose varianti, le vie che s’aprono a ogni passante non sono soltanto due ma molte, e ancora aumentano per chi alterna traghetti in barca e trasbordi1 all’asciutto. Così la noia a percorrere ogni giorno le stesse strade è risparmiata agli abitanti di Smeraldina. E non è tutto: la rete dei passaggi non è disposta su un solo strato, ma segue un saliscendi di scalette, ballatoi, ponti a schiena d’asino, vie pensili.Combinando segmenti dei diversi tragitti sopraelevati o in superficie, ogni abitante si dà ogni giorno lo svago d’un nuovo itinerario per andare negli stessi luoghi. Le vite più abitudinarie e tranquille a Smeraldina trascorrono senza ripetersi. A maggiori costrizioni sono esposte, qui come altrove, le vie segrete e avventurose. I gatti di Smeraldina, i ladri, gli amanti clandestini si spostano per vie più alte e discontinue, saltando da un tetto all’altro, calandosi da un’altana a un verone , contornando grondaie con passo da funamboli. Più in basso, i topi corrono nel buio delle cloache l’uno dietro la coda dell’altro insieme ai congiurati e ai contrabbandieri: fanno capolino da tombini e da chiaviche , scivolano per intercapedini e chiassuoli , trascinano da un nascondiglio all’altro croste di formaggio, mercanzie proibite, barili di polvere da sparo, attraversano la compattezza della città traforata dalla raggera dei cunicoli sotterranei. Una mappa di Smeraldina dovrebbe comprendere, segnati in inchiostri di diverso colore, tutti questi tracciati, solidi e liquidi, palesi e nascosti. Più difficile è fissare sulla carta le vie delle rondini, che tagliano l’aria sopra i tetti, calano lungo le parabole invisibili ad ali ferme, scartano per inghiottire una zanzara, risalgono a spirale rasente un pinnacolo, sovrastano da ogni punto dei loro sentieri d’aria tutti i punti della città. (I. Calvino, Le città invisibili, Le città e gli scambi)
La bibliografia del viaggio è ricca e non intendo rivelarla tutta (né ora né mai). Al centro vi si situa, questo posso dirlo, Guida alla Venezia ribelle di Barzaghi e Fiano.
I GIORNO: ARRIVO A SAN SERVOLO (dalla stazione, due linee, passaggio attraverso il canale della Giudecca).
San Servolo
La follia reclusa, questo è il nome del museo inaugurato il 20 Maggio 2006 nell'isola diSan Servolo, dove sono esposti al pubblico i reperti appartenuti al manicomio di San Servolo, che ha caratterizzato la storia dell’isola dai primi del ‘700 fino al 1978. Lo scopo del nuovo spazio museale è quello di mettere in evidenza – attraverso reperti specifici, didascalie e pannelli esplicativi – la dimensione emarginante e segregante dell’istituzione manicomiale.
DAL CAMPANILE DI SAN GIORGIO: VISTA DI SAN MARCO E DELLA LAGUNA
San Giorgio
LA SCUOLA GRANDE DI SAN MARCO

La Scuola Grande di San Marco è un edificio rinascimentale, fondato dall’omonima Scuola, che si affaccia sul Campo Santi Giovanni e Paolo a Venezia.Costituisce l’attuale Ingresso principale dell’Ospedale Civile SS. Giovanni e Paolo di Venezia. La Confraternita di San Marco, fu istituita nel 1260 a S. Croce.
PALAZZO ZENOBIO
II GIORNO
NELLA LAGUNA
Motoscafo con aree coperte e scoperte
Visita guidata al Lazzaretto Nuovo (dove arriveremo con mezzo pubblico)
Dal Lazzaretto Nuovo tutto in motoscafo (per arrivare a isole che non sono servite da mezzi pubblici).
San Lazzaro degli Armeni
Lazzaretto Vecchio
Lazzaretto Nuovo
San Francesco del Deserto
San Marco di notte
III GIORNO
Il palazzo Ducale segreto OPPURE Palazzo Fortuny

Interni Palazzo Fortuny

Palazzo Ducale (il percorso segreto comprende la visita ai piombi, alla stanza della tortura, alla sala degli inquisitori).
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