Il potere, da sempre, mente. Mentitore compulsivo e archetipico è di sicuro, nell'Olimpo greco, il padre degli dei. Per tenere nascosti i suoi multipli tradimenti, racconta alla moglie Era menzogne di varia portata, è disposto alla manipolazione del reale, al sacrificio degli amanti, a perpetuare qualunque misfatto accessorio. L'importante, per lui, è il mantenimento nel tempo del potere, conscio della possibilità che gli accada quanto verificatosi con il padre Crono: che qualche scampato alla mattanza elimini il padre e lo sostituisca.
Nel romanzo di Philip Dick intitolato Redenzione immorale la società descritta, l'epoca è il XXII secolo, è tenuta sotto il ferreo controllo di uno Stato totalitario autonominatosi Custode della Moralità Assoluta. Il suo modo di manifestarsi è al contempo tecnologico e sociologicamente elementare: messaggi moralizzatori sono trasmessi attraverso apparecchi televisivi ovunque diffusi, ma il compito di preservare una moralità di stampo presbiteriano, ovviamente soprattutto sessuofobica, è affidato a assemblee condominiali, che possono decretare (come punizione somma) la perdita definitiva da parte del colpevole del proprio appartamento.
A opporsi a un regime che rende l'esistenza di tutti monotona e triste (oltre al sesso, a essere bandito è l'umorismo) è il protagonista, Allen Purcell, provvisto del dono di un'ironia divenuta del tutto obsoleta. Il suo è un progetto canzonatorio condotto, con mezzi semplici e raffinati al tempo stesso, fino al risultato finale: il totalitarismo non è poi così forte e può essere messo in crisi da una risata.
Occorre solo trovare il modo di articolarla e di diffonderla.
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