Sì, è il titolo di un romanzo di Lansdale che mi accingo a leggere, ma si addice a questi ultimi giorni prima delle elezioni. Tenebre fitte e senza scampo, ottenebramento totale della maggioranza delle menti.
Il problema, è chiaro, sono gli elettori.
Alcuni fatti: una manifestazione antifascista legittimamente organizzata e le forze dell'ordine che fronteggiano gli scalmanati. Cariche di alleggerimento, come le chiamano, idranti. Bombe carta lanciate dai manifestanti che avrebbero potuto uccidere. Poi le parole di quella che è diventata una strega da bruciare sul rogo: siete delle merde, dovete morire.
Il coro dei benpensanti si è scatenato, tutti ben allineati: il fronte politico attuale, le forze che si presentano a queste elezioni sono esattamente l'indifferenziato. Hanno tutti espresso la stessa opinione: bruciatela, e bruciatela subito.
Fugati tutti i dubbi sul voto. Nessuno di questi ipocriti che osano parlare di cattive maestre dovrebbe avere accesso alla cosa pubblica. Tra l'altro, per i sapientoni che sono intervenuti a straparlare della faccenda, questo è un caso patente di capro espiatorio.
Ma com'è possibile cascarci? Il dito accusatore contro chi, sfigurato dall'ira, emette un paio di urla da stadio, e nessuna parola per i criminali che si ripresentano una volta di più per essere eletti? Nessun dubbio sull'intelligenza e credibilità di certe promesse come dentiere e veterinari per tutti, reddito di cittadinanza per tutti o 80 euro anche alle partite IVA? Questo calderone è infame, ma a tenere acceso il fuoco che lo riscalda sono tutti quelli che credono sia l'unica, o l'ultima, possibilità che ci resta.
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