Via Cigna 97, un interno di fronte al Gigante, poco dopo corso Vigevano.

Hanno organizzato, dallo scorso mercoledì, incontri con artigiani-piccoli imprenditori che si dedicano da principio a fine alla realizzazione dei loro manufatti. Mi sono sentita riempire di gioia: gente di varie età (in media trenta-quarantenni, ma anche più giovani e più vecchi) che, mentre pensa alla sopravvivenza, coltiva sogni fattivi di creazione. E contribuisce a rendere il mondo bello e meno sporco (l'attenzione al riciclo, alla sostenibilità ambientale è reale). Questa è la via dell'imprenditorialità locale che mi piace, quella dalla quale potremmo partire per contrastare sul serio la globalizzazione che non è necessaria (una menzogna macroscopica), di certo non a noi che ne veniamo schiacciati. Ai politici non si può più prestare ascolto, la rivoluzione verrà dal basso, da questo meraviglioso basso che è un concentrato di attivismo fiducioso, spontaneità, organizzazione, allegria, giovinezza del corpo e della mente.
Sono stata felice.
A tale iniziativa hanno aderito:
Zidalab, associazione di riuso creativo; La Marchigiana, borse e scarpe fatte a mano; Silvia Picari, sex toys in legno; Truly Design graphic design; Fortress, giochi giapponesi; Studio Tuta, graphic design; Bottonificio Bonfanti; Andrea Patrucco, maker; Bruno Shoemaker, scarpe fatte a mano; Batna, abbigliamento; Solido Collettivo, design; 011eyewear occhiali; Fablab for Kids, formazione; Felfil, produttori di filamenti in plastica per stampanti 3D; Mnmur, Upcycling design; Segnomaterico, arredi; Serigrafia Biri Biri; La Collinella, azienda agricola; Studio Elastico, product design; Jamais Sans Toi, gioielleria.
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