Ah ah. Qui c'è qualcuno che bara. Umorismo nero, scrivere di bara con quello che ho appena saputo di lei. Ma ci è sempre venuto da ridere anche nei momenti più sbagliati, dunque m'immagino che possa ridere con me di questo insipiente bisticcio. Però io mento. Non ho saputo niente di lei che non avessi già sentito nel profondo di me. Che lei era morta e che nessun messaggio in bottiglia sarebbe mai potuto arrivarle. Eppure sono qui e le sto scrivendo, sto scrivendo con orgoglio e sapienza, con protervia e disperazione, con cordoglio e nostalgia. Davvero sto pensando che lei possa leggere queste parole, conoscere la mia storia; davvero penso che abbia un senso quello che sto facendo a differenza di quello che non ho avuto il coraggio di fare. Perché improvvisamente in questa mia vita inconcludente e muta, la vita di uno che è sempre fuggito, non si è mai fermato, ha sempre guardato fare e si è astenuto dal decidere, uno che fondamentalmente ha avuto paura da quando ha messo il naso fuori dall'utero, in questa mia vita dunque è apparso un vortice di luce, una rivelazione improvvisa, capace di impressionare una lastra e di far vedere finalmente chi sono o meglio,chi sarei potuto essere se non avessi obbedito a una voce codarda e al tempo stesso imperiosa che, purtroppo, non era la sua.
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