L’idea del Treno della Memoria nasce nel 2004 e prende vita dalla fortissima necessità di ragionare su una vera risposta sociale e civile da dare alle guerre e ai conflitti attraverso l’educazione alla cittadinanza attiva e la costruzione di un comune sentire di cittadinanza europea.
L'interrogativo che mi pongo ora è questo. Come riuscire a rendere, oltre che non smemorati, anche consapevoli nel proprio tempo giovani e adulti del nostro presente? Bisognerebbe organizzare i barconi della memoria, o meglio, dell'attenzione al presente, che è la forma di cittadinanza attiva (come si suole denominarla soprattutto nel contesto scolastico) più efficace e potenzialmente fattiva, in grado di tradursi in azione. Un'altra domanda mi pongo. Quanti bavagli si sono accumulati in questi anni sulle nostre bocche, se riusciamo ad assistere senza reazioni di massa al quotidiano massacro di esseri umani che affogano nel mar Mediterraneo, agli smistamenti sommari di persone ospitate nei Cara, mentre uomini di potere si dichiarano soddisfatti e il capo della cristianità, che controlla a sua volta uno stato potente, ricco e dotato di una diplomazia, non fa nulla oltre a parlare? Stiamo aspettando che i morti salgano alla fatale cifra di sei milioni per garantirci che i posteri si pongano nei nostri riguardi l'altra famigerata domanda: "e voi dove eravate quando..."?
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