Sono contenta di questo blog che non so chi legga. Di certo non è più un blog scolastico, dato che la classe per cui è nato, per cui ha iniziato a esistere, ha completato i suoi anni. Lo mantengo per nostalgia e per amore della prima volta che, e mi sento libera, come il titolo del blog proclama. Non sono sicura che sia lo studio a rendermi così, ma me la godo.
Per questo scrivo e suggerisco quello che, se fossi prigioniera del politicamente corretto vigente, non potrei scrivere né suggerire.
Magnifiche le Memorie di una maitresse americana di Nell Kimball. Finirà che lo darò in lettura a qualche classe di questi anni noiosi e pestiferi, anni di morte dell'intelligenza.
Nell Kimball racconta la sua vita da puttana e poi tenutaria di bordello. E con lei, grazie a lei, la parola puttana diventa un complimento. Puttana è una che sa usare l'organo genitale su cui le donne stanno sedute ("Ogni ragazza siede sulla sua fortuna e non lo sa" la erudisce l'unico mentore della sua infanzia, una zia a sua volta puttana di professione), una che conosce il senso di parole come natura e cultura senza aver letto né Rousseau né Mann né Canetti, una che sa cosa significa, per esperienza maturata, possedere delle competenze.
Siamo negli Stati Uniti fra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento. Le donne come Nell Kimball possono diventare padrone della propria vita molto più di quanto potessero prospettarsi, impedite da una serie di lacci variamente denominati (ricchezza, religione, status), signore dell'alta, altissima borghesia. Sorprende e piace leggere che lei è diventata puttana anche, ma non solo, provando piacere nel fare sesso come lo provano tutti gli esseri che stanno al mondo, tutti gli animali sulla terra. E il sesso di cui parla è un sesso naturale e al tempo stesso raffinato (culturale), come quello che più frequentemente sembra appartenere alla tradizione orientale, del Kamasutra, delle geishe, delle etere che possono provare e far provare un'infinità di piaceri. C'è cinismo (quando scrive come sia importante, per i maschi di qualunque estrazione e formazione culturale, scaricare i tubi in qualche modo) ma anche gioia di vivere, potenza del femminino, sovrabbondanza di sana sensualità: capisci quanto siano ridicole le nostre pantomime sul linguaggio sessista, la nostra ipocrisia di ossessionati dall'apparenza, incapaci di porre attenzione alla sostanza, quando leggi passi di questo genere. Che farci sopra l'analisi del testo sarebbe uno spasso.
"Tutte queste chiacchiere mi davano un'idea della vita matrimoniale dei borghesi americani, un'idea
che non mi entusiasmava gran che, ma nemmeno mi rattristava. Certuni sembravano far le cose in
modo naturale, altri erano degli inetti, ma costoro, molto probabilmente, erano degli inetti in
qualsiasi altra cosa facessero.
La gente che fallisce nella vita sessuale, spesso fallisce in tutto il resto, a meno che sostituisca il
sesso con la smania del potere. Prendete il vostro grand'uomo, pezzo grosso della politica, o del
petrolio, o delle ferrovie, e sarà una chiavata schifosa. Ne ho conosciuti un mucchio,
professionalmente, di gente come questa. Il potere è la loro chiavata, il denaro è la loro copula. A
volte, questi padreterni usano il sesso come un mezzo per rilassarsi. Non appena abbiano formato
un trust, o si siano impadroniti di una compagnia ferroviaria, abbiano estinto una grossa ipoteca, o
abbiano fregato un rivale politico, subito devono saltare sopra una donna e distendersi i nervi, come
un cavallo da corsa a cui siano stati appena tolti i finimenti. Ma questo tipo di sesso non è sesso, è
una medicina. E uno spreco del prodotto."
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